Verso le comunali 2017, le idee di Stefano Cambiaso per migliorare la vita in Valpolcevera

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Partire dai problemi che possono essere risolti rapidamente, per migliorare la quotidianità. Questa è l'idea di Stefano Cambiaso, candidato alla Presidenza del Municipio V Valpolcevera con la lista "Chiamami Genova". 
 
Quarantadue anni, di Pontedecimo, con un lavoro nel ramo dei software biomedicali, Cambiaso è sicuro: "Credo che le prime cose di cui prendersi cura debbano essere la tutela della gente e la cura degli spazi comuni. In particolare, vedo troppa anarchia per le strade delle nostre delegazioni: auto posteggiate ovunque, in seconda fila, sui marciapiedi, incuranti anche delle regole basilari della civica convivenza. Se le istituzioni sono assenti, si rischia che l’incivilità ed il degrado possano dilagare.  Una proposta che ho in mente è di istituire la figura del “vigile di quartiere” nelle principali delegazioni, che le presidi tutto il giorno, che abbia funzione di aiuto e al contempo deterrenza e garanzia di legalità. Bisognerebbe inoltre curare la bellezza dei nostri quartieri, anche nelle piccole cose, sono stanco di vedere incuria e trascuratezza ovunque.
Gli arredi urbani, le aiuole, i giochi per bambini, le piazze vanno curati e resi accoglienti.
Se Aster non ce la fa con le proprie forze a gestirli tutti, occorre incentivare l’adozione da parte delle associazioni, dei cittadini e dei Civ di alcuni di essi, per averli sempre in ordine e vivibili.
Inoltre mi aspetto dalla nuova amministrazione un cambio di passo con Amiu: spero che parta un progetto di raccolta differenziata porta a porta e personalizzata, con sconti sulla TARI per chi è virtuoso. Questo permetterebbe la rimozione di gran parte dei bidoni che ingombrano le nostre strade, spesso oscurando anche le entrate di alcune attività commerciali. 
E poi occorre più pulizia: mi sembra paradossale che oggi, con tutto quello che si paga, non esista più il personale che spazza le strade e che, in generale, le strade siano più sporche di 20 anni fa".
 
Un altro problema da affrontare subito, secondo Stefano Cambiaso, è quello del piccolo commercio. Lui che è figlio di commercianti sa bene cosa vuol dire dover fare i conti con la grande distribuzione. "Il commercio online ed i centri commerciali non aiutano, - commenta - ma se i negozi chiudono i quartieri restano deserti e questo porta a sentirsi insicuri. Ci vuole un intervento deciso da parte delle più alte istituzioni. Un’idea potrebbe essere quella di fare dei tagli sulle tasse locali a fronte di un comportamento virtuoso da parte del negoziante: penso al miglioramento dell’efficienza energetica del locale, all’adesione al progetto no slot o ancora se effettua la raccolta differenziata correttamente o se si impegna ad abbellire la via dove è collocato.
E si potrebbe eliminare la tassa comunale sulle insegne, che danno luce alle vie e le rendono più vive.
Tutti i negozianti poi segnalano che, per renderli competitivi alla grande distribuzione, ci vorrebbero dei posteggi comodi e magari a rotazione.  Insomma: i Civ devono essere aiutati in tutti i modi, anche sostenendo manifestazioni culturali di aggregazione e di promozione. 
Stesso discorso per le associazioni culturali e sportive: in Valpolcevera ci sono tante energie, che devono essere messe a sistema. Riuscire fare interagire e ad aiutarle anche nelle piccole necessità porterebbe un beneficio immediato".
 
Parliamo dei problemi che invece andranno risolti ma ci vorrà tempo.
"Prima di tutto vorrei parlare delle aree dismesse del municipio che sono tante e che prima o poi saranno oggetto di attenzioni speculative. Secondo me è fondamentale che il Municipio abbia le idee chiare sulla progettualità, voce in capitolo e che si confronti con i cittadini. 
Una su tutte è l’area Ex Mira Lanza: qui mi piacerebbe che si potesse creare un quartiere progettato bene, con abitazioni, negozi, con la Casa della Salute, una fermata dedicata della ferrovia. 
Penso a Brin che oggi è il capolinea della metro, ma la stazione non è stata progettata come tale, con le infrastrutture interne ed esterne necessarie. Mancano le scale mobili, un posteggio, il collegamento di interscambio con la Ferrovia. 
Ed allora, unendo entrambi i fattori, penso che dovrebbe essere naturale che la linea arrivasse almeno fino alla Mira Lanza.  Inoltre, se è stato deciso che la sponda destra del Polcevera debba essere la zona dedicata all’industria va bene, ma deve essere fatto un progetto che gli dia una vocazione e i giusti servizi. Abbiamo un eccellenza come l'IIT che non interagisce con il tessuto industriale locale, non abbiamo uno sportello che metta in collegamento la richiesta di affitto da parte degli scienziati trasfertisti e chi ha appartamenti da affittare in Valpolcevera. E questi scienziati molto spesso scelgono di vivere in centro a Genova. Le aree di interscambio sono un altro discorso da sviluppare: l'area concessa Pontedecimo è solo temporanea, non c'è un accordo pluriennale con Ferrovie dello Stato, ed è sempre piena. Bisognerebbe cercare delle aree simili anche a Bolzaneto e San Quirico, altrimenti poi finisce che la gente quando scende dai comuni limitrofi prende l'autostrada e si sposta in auto".
 
"Poi ci sono i progetti che potremmo provare a realizzare con i fondi Europei: creare una funivia al posto della vecchia Guidovia, che parta dall’area antistante alla stazione di San Quirico, fermarsi a San Biagio, a Livellato ed arrivare al Santuario della Guardia. Questa opera “leggera” potrebbe avere un triplice scopo: servire il trasporto pubblico per le frazioni, favorire il turismo religioso e dare grande slancio per quello escursionistico.
Si sta formando in tutta la Liguria un filone turistico sempre più importante, quello della mountain bike. E’ un settore molto “ricco” e nel nostro territorio trova un naturale “luna park” per conformazione e posizione della nostra regione. 
Favorire questo tipo di turismo creerebbe un indotto positivo per tutto il comparto dell’accoglienza e favorirebbe la moltiplicazione di nuovi sentieri e la manutenzione dei boschi. Un altro progetto cui sarebbe importante reperire dei fondi, è quello di creare un bypass di Pontedecimo in direzione Giovi; Questo risolverebbe il problema del traffico passante, sarebbe la soluzione del semaforo a tre tempi, permetterebbe rendere la circolazione di via Anfossi a senso unico verso il centro. Poi mi piacerebbe istituire un festival della street art in Valpolcevera, abbiamo tanti muraglioni grigi che possono essere dipinti e dare vita a vere e proprie tele colorate. A Roma hanno creato anche un circuito artistico, che ha portato il turismo anche nelle periferie. Sono cose che ti rimangono e portano anche valore".
 
Sulla sanità cosa pensa si debba fare?
"Il bacino sociosanitario 10, della Valpolcevera e Valle Scrivia, conta circa 110.000 abitanti ed è una bella fetta della provincia. Quando sento parlare di nuovo ospedale agli Erzelli resto senza parole: vogliamo continuare a fare gli errori del passato? Capisco che debbano “riempire” la collina, ma gli Erzelli non sono baricentrici per questo bacino di riferimento. Senza considerare che la scarsa l'accessibilità e la fruibilità per la popolazione non vengono adeguatamente tenute in considerazione. 
E poi, lo vogliono far costruire dai privati e poi darlo in convenzione; possibile che a nessuno venga in mente che “quella convenzione” ci costerà un bel pezzo di sanità pubblica? Dunque vigileremo sulla posizione e la costruzione di questo nuovo ospedale e nel frattempo individueremo il sito per la costruzione della Casa della Salute. La Valpolcevera è stanca di essere contemporaneamente il territorio designato per qualsiasi servitù e di essere depauperata di servizi".
 
"Un altro argomento che io ritengo importante è quello della sicurezza: oltre al vigile di quartiere chiederemo di installare delle telecamere nelle zone che richiedono maggior attenzione, faremo una lotta contro il degrado, i conferimenti abusivi di materiali e le attività illegali. Abbiamo in testa l'organizzazione di eventi interculturali nei quartieri con un alto tasso di immigrazione, come Certosa, per favorire la conoscenza reciproca e l’interscambio culturale".
 
Infine, nella valle c’è molta richiesta di luoghi dove poter fare attività all’aria aperta: mi piacerebbe progettare e realizzare una pista ciclabile di vallata che, utilizzando in parte le vecchie linee ferroviarie, parta da Bolzaneto e arrivi fino alla Fiumara, per poi unirsi a quelle che verranno costruite in città.  Sarà una pista che potrà essere utilizzata in sicurezza da ciclisti, dai runner e da chiunque voglia sgranchirsi un po’ le gambe. Tutte queste idee hanno un solo obiettivo: migliorare la qualità della vita in Valpolcevera". 




















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A cura di Elisa Zanolli e Ottavio Traverso  -  Informativa sui cookie