Dal verde pubblico al verde comune: il libro di Patrizia Palermo

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"Dal verde pubblico al verde comune" è il libro scritto da Patrizia Palermo, ex vicepresidente e assessore con delega al Verde Pubblico nel V Municipio Valpolcevera.
 
Il libro propone spunti di riflessione sulla categoria dei “beni comuni”, sulla loro gestione e cura quale strumento di soddisfazione dei diritti fondamentali non solo del cittadino ma dell’essere umano in generale e dell’infanzia in particolare. Il libro è la conclusione di un’esperienza e una riflessione sui temi del verde pubblico e dei “beni comuni” e chiudono un ciclo amministrativo in un territorio di “frontiera” come la Valpolcevera. Un territorio difficile, solcato dai corridoi viari delle grandi opere, dalle difficoltà dei quartieri popolari come la “Diga”, delle tante aree industriali dismesse, segnale tangibile di una crisi pesante e non ancora superata.  
 
Il bene di proprietà pubblica diventa sempre più l’unica risorsa, il mezzo principale per il raggiungimento minimo di quella dignità dei diritti fondamentali che la povertà crescente rende sempre più difficili da soddisfare. 
Il testo è una riflessione oltre la sfera strettamente giuridica dei beni pubblici e soprattutto di quelli riconducibili al verde cittadino, al loro ruolo e funzione in una società sempre più in difficoltà. E’ un libro che parte dal diritto ma che narra delle tante “utilità” del Verde come “bene comune” e delle diverse esperienze urbane, anche internazionali, che ho avuto l’opportunità di conoscere e raccontare. Parla anche di orti urbani, del ruolo della terra e dell’agricoltura ma va “oltre” e racconta di orti votati a realizzare obiettivi di ampio respiro educativo, sociale, riabilitativo e rieducativo.
 
 Il libro parla soprattutto dei cittadini attivi e dei tanti meritevoli esempi in cui il verde è coniugato a tanti altri valori: Quellicheatrastacistannobene, l’Orto collettivo di Campi, l’associazione l’Erba Voglio, il centro Arcobaleno, l’Associazione Terra!Onlus, sono solo alcuni, e pochi, esempi, di tante belle e ricche realtà cittadine.
 
Verde e diritti sono i protagonisti, soprattutto quando riferiti ai più fragili: bambini, disabili, anziani. Proprio i bambini e i loro diritti sono i protagonisti, gli attori di questo racconto, come evidenziato anche dalla postfazione della Dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Teglia, Elena Tramelli, che racconta con passione del ruolo del “Verde a scuola”.
Ma si racconta anche di sicurezza, degli errori e delle ipocrisie che questo tema porta con sé. La sicurezza è un’opportunità per i diritti di tutti ma deve essere coniugata e vissuta sempre e comunque con la solidarietà e con i principi, sovrani, della nostra Costituzione. 
 
 “Dal verde pubblico al verde comune” parla anche della rete e della cittadinanza attiva e dei nuovi strumenti messi a disposizione dell’amministrazione proprio dai regolamenti sui “beni comuni” e dai Patti di collaborazione. Il testo racconta anche di un progetto pilota del Municipio V Valpolcevera, voluto e appassionato, realizzato assieme all’Associazione Open Genova, che ha aperto innanzitutto la banca dati degli spazi verdi vivibili presenti nel territorio municipale e li ha condivisi con il mondo attraverso la rete che concede un’ulteriore opportunità di dialogo e contatto con il mondo della cittadinanza attiva. Quest’ultima è sempre più protagonista del nostro vivere quotidiano e sempre più chiede al soggetto pubblico di rivestire il ruolo di regista e “tessitore” di reti non solo digitali, ma anche di “intrecci umani”.
Questo è il “Verde Comune”, uno spazio virtuale interattivo, nel progetto del Municipio V Valpolcevera, ma anche e prima di tutto una dimensione fisica, accessibile, dove far giocare un bambino, dove riposare. E’uno spazio di diritti e di vita per tutti.
 
Sono anche pagine dense di speranza e sono un auspicio perché l’amministrazione diventi veramente più aperta. La missione fondamentale della nuova amministrazione deve essere la trasparenza e la condivisione dei dati, una modalità di gestione della “cosa pubblica” che superi il concetto di autorità e unilateralità.
E’ la speranza che una certa politica cessi di essere autoreferenziale perché si accorga che il mondo, la società civile, la cittadinanza attiva, la gente, desiderano essere attori di un cambiamento, di una rivoluzione vera, e non meramente proclamata: “Dal Palazzo alla Piazza”, dalle stanze alla gente. 
 
Il soggetto pubblico deve attrezzarsi per accogliere la spinta che dal basso sta arrivando, che desidera riappropriarsi degli spazi fisici e dei luoghi in cui vive, talvolta dimenticati o non amministrati per carenza di risorse. Anche una semplice panchina può diventare ed essere espressione di democrazia, strumento per vivere gratuitamente una piazza, un belvedere, senza dover pagare nulla, solo per godere della bellezza o per poter riposare e socializzare, insieme.
La “politica della partecipazione” è essa stessa politica e istituzione insieme, e il “bene comune”, sia esso l’acqua, la rete, il Verde; è lo strumento attraverso il quale si manifesta e prende corpo il “diritto alla città”.
 
Il libro è dunque dedicato a tutti i cittadini attivi, è un modo per ringraziarli del tanto lavoro che svolgono, bene prezioso e “comune”, ma è dedicato anche a tutti quegli amministratori che tale bene custodiscono senza gelosia, che lo fanno crescere attraverso gli strumenti dell’amministrazione condivisa e partecipata, fatta di ascolto e, soprattutto, di porte aperte.
 
Edito da Aracne "Dal verde pubblico al verde comune" è in vendita al costo di 12 euro.




















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A cura di Elisa Zanolli e Ottavio Traverso  -  Informativa sui cookie