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Mostra documentaria "Stringiamo le schede come biglietti d'amore..."

Il 10 marzo 1946 le donne italiane si misero in fila ai seggi per votare per la prima volta. Era la prima tornata di elezioni amministrative che avrebbero nominato i primi sindaci dopo il ventennio fascista e l’affluenza delle donne fu altissima, raggiungendo l’89% delle aventi diritto nel successivo referendum del 2 giugno.
Per festeggiare, ricordare e celebrare questo avvenimento storico di portata epocale verrà inaugurata una mostra documentaria e fotografica venerdì 27 maggio alle ore 17 a Palazzo Balbi, Campomorone.
L’esposizione, organizzata dal Comune di Campomorone e curata da Paola Alpa è visitabile fino all’11 giugno e racconta il difficile cammino verso i diritti politici e sociali delle donne in Italia, che per alcuni versi si può dire sia ancora in atto.
Come si può leggere nella presentazione, fino alla metà dell’Ottocento il loro ruolo era subordinato a quello dell’uomo. Soltanto nella seconda metà del secolo e oltre le istanze femminili di emancipazione politica e sociale si diffusero sempre più. Una tappa imprescindibile di questo percorso fu la nascita nel 1899 a Milano dell’Unione Femminile, e poi successivamente con i Gruppi di Difesa della Donna, dell’Unione Donne Italiane e del Centro Italiano Femminile.
Successivamente, passando anche attraverso l’importante esperienza della Resistenza, è proseguito il processo di sviluppo verso l’emancipazione e l’uguaglianza fino ad arrivare al primo voto nel 1946 e finalmente all’ingresso di alcune esponenti femminili negli organi istituzionali e in quello preposto alla redazione della Costituzione.
Sono state descritte in mostra le biografie delle 21 madri costituenti, per porre in rilievo le loro molteplici personalità e differenze.
Queste donne hanno veramente esercitato un ruolo importante, insistendo per l’inserimento degli articoli sull’uguaglianza e i pari diritti. E molte di esse sono state sottovalutate. La classe politica italiana non era matura per recepire queste regole, e infatti avrebbe impiegato vent’anni per applicarle: si pensi che le carriere apicali di magistratura, prefettura e ministero degli esteri sono state aperte solo nel 1963, e il servizio militare femminile è stato istituito solo nel 1999. Oggi si danno per scontati diritti che in realtà sono stati acquisiti solo pochi anni fa. Per questo è importante far conoscere e comprendere alle giovani generazioni e non solo il percorso che ha portato a questo
risultato. C’è ancora molta strada da percorrere, se consideriamo le difficoltà che le donne devono tuttora affrontare per arrivare ad alti livelli dirigenziali o a retribuzioni paritarie.
Anna Garofalo, una giornalista che ha condotto per diversi anni la rubrica radiofonica “Parole di Donna”, ricordando il primo voto racconta “Stringiamo le schede come biglietti d’amore”, ed è questo il titolo della mostra che vuole ricordare proprio questo aspetto della partecipazione emotiva e di grande sensibilità tutta femminile.
La mostra sarà visitabile fino all’11 giugno dal lunedì al sabato dalle ore 15 alle ore 18, con possibilità di visite di gruppo e guidate. 

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