Oltre a Trallalero Levantìn, il 5 agosto sempre alle 21 verrà realizzato “Mare Nostrum, Grande Madre” del gruppo Le tre sorelle, spettacolo con canti e ritmi della tradizione del meridione italiano e infine il 23 settembre “Dal Mediterraneo alle Alpi”, un viaggio nel territorio e nella storia d'Italia, nel quale il gruppo Maccaja Swing esplora il mondo dei cantautori italiani.
Orchestra Bailam e Canterini Genovesi presentano il nuovo Album Trallalero Levantìn, continuando a ripercorrere il precedente Album Galata e questo nuovo lavoro vuole ribadire l’impegno sulle tematiche migratorie di ieri e di oggi e sull’importanza delle idee in movimento. Un viaggio a ritroso, nelle città levantine di Smirne, Salonicco, Istanbul, dove la presenza italogenovese ebbe una notevole importanza, tanto che fino a metà ‘800 le lingue commerciali di comunicazione più usate erano l’italiano e la lingua franca “sabir”.
I levantini erano gli eredi dei mercanti genovesi e veneziani insediati fin dal XII secolo nei più importanti porti mediorientali e che, dal XVIII secolo, crearono un tessuto sociale cosmopolita, grazie a un sistema particolare di accordi socio/commerciali con l’Impero Ottomano. Il risultato fu la nascita di una cultura particolare, di origine europea e al contempo beneficiaria delle eredità cristiane, ortodosse, ebraiche e musulmane. Una realtà in cui greci, turchi, ebrei, arabi, italiani, armeni, inglesi, francesi, russi, nonostante le differenze e le alterne rivalità, mantennero sempre un ponte anche nei momenti più difficili, che andò ad interrompersi solo con l’affermarsi delle derive nazionaliste del ‘900. A metà Ottocento i levantini di origine genovese a Galata erano circa 6000 e a Smirne se ne contavano 2000. Ancora oggi, nonostante i numeri siano notevolmente ridotti, esiste una realtà culturale levantina molto attiva a Smirne e a Istanbul, fatta di memoria ma anche di vitale presenza che è riuscita a mantenere un legame tra passato e presente
E’ in questo contesto che si inserisce l’interpretazione mediorientale del canto trallalero, attraverso un dialogo fra le voci della tradizione genovese e l’Orchestra Bailam.
Un’invenzione artistica che è interscambio culturale all’interno del cammino della musica popolare: non solo tutela della tradizione, ma anche punto di partenza per nuove aperture di crescita e di convivenza, un’innovazione che vuole diventare tradizione del domani.
Dalle 19,30 street food e temporary shop nel parco a cura delle attività di Campomorone.