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Il Giro dell'Appennino all'Aquilone è arrivato con la Giulietta. E sabato raduno dei cicloamatori

In attesa della corsa di domenica il Giro dell'Appennino è arrivato all'Aquilone con la...... Giulietta del 1961. Quella utilizzata dall'inventore della corsa , Luigin Ghiglione, che in quegli anni parlava a giuria e direttori sportivi con la mitica radio a onde corte che permetteva di rimanere in contatto lungo il percorso.
Oggi la tecnologia ha trasformato il modo di comunicare in corsa, ma la Giulietta (velocità di punta 150 all'ora) è il simbolo dell'ultima "corsa in bianco e nero" che anche quest'anno attraverserà più volte la Valpolcevera domenica 22 aprile. 
Intorno alla Giulietta, in bella mostra questa settimana al centro commerciale del circuito Coop Liguria, foto e pannelli che aiutano il visitatore a fare un salto nella storia di questa corsa che si disputò per la prima volta nel 1934: da allora il Giro dell'Appennino si è svolto ogni anno senza interruzioni, con la sola esclusione del periodo della seconda guerra mondiale (1940-1945). 
Tra i pannelli alcuni dedicati ad Alfredo Martini, indimenticato ct della nazionale di ciclismo. Vinse il Giro dell'Appennino nel 1947. Da commissario tecnico della nazionale dal 1975 al 1997 ha condotto a conquistare la maglia iridata Francesco Moser, Giuseppe Saronni, Moreno Argentin, Maurizio Fondriest, Gianni Bugno. più altri sette argenti e sette bronzi.
sabato 21 aprile, il giorno prima della corsa, tutti i cicloturisti e cicloamatori - che tradizionalmente sono in strada al sabato - sono invitati all'Aquilone per visitare la mostra, trascorrere dalle 11 alle 12 un'ora insieme con il "merendone" ( riservato solo ai ciclisti) offerto dal Centro Commerciale  L'Aquilone; festeggiare Paolo Colombo, giornalista che da sempre segue il Giro dell'Appennino, premiato con l'Appenino d'Argento; rivivere le imprese di Gio Batta Persi con il record del mondo dell'ora Over 75 conquistato cinque anni fa e il suo tentativo di battere il record Over 80 nel giugno prossimo.

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