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Otto i progetti contro il rischio alluvioni realizzati dal programma interregionale Proterina-Evolution

Installazione di barriere antiallagamento e paratie mobili, in 5 scuole liguri, un ‘rain garden’ pilota  nel giardino della scuola Noli di Campomorone, con la caratteristica di drenare le piogge, contratti di fiume per una gestione eco-sostenibile delle aree a maggior rischio alluvionale e poi il potenziamento delle reti di monitoraggio meteo-idrologico con nuove centraline ARPAL, sia a terra che in mare e una App denominata cittadino informato.

Sono alcune delle buone pratiche presentate oggi a Palazzo Ducale e messe in campo grazie a Proterina - 3Evolution, il progetto Interreg Italia-Francia  che ha previsto un investimento, solo per la Liguria, superiore al milione di euro. 
 
Una progettazione pluriennale che ha coinvolto oltre alla Liguria, la Toscana, la Sardegna, la Corsica e la Francia mediterranea per mettere a punto azioni concrete contro il rischio alluvioni.
Ad illustrarli sono intervenuti nella Sala Munizioniere di Palazzo Ducale gli assessori regionali all’Ambiente e alla Protezione civile Giacomo Giampedrone, alla Formazione Ilaria Cavo, allo Sviluppo Economico Andrea Benveduti insieme a Luca Ferraris, presidente di Fondazione Cima e a Fausto Guzzetti direttore dell’ufficio attività tecnico-scientifiche per la previsioni e prevenzione dei rischi della Protezione civile nazionale.
 
Il progetto di cui capofila è la Fondazione Cima punta a rafforzare la capacità di risposta dei territori al rischio alluvioni, favorendo anche lo sviluppo di comunità preparate e allo stesso tempo potenziare le reti e gli strumenti di monitoraggio.
Sono stati otto i Comuni coinvolti (Albenga, Campomorone, Sant’Olcese, Serra Riccò, Mignanego, Ceranesi, Ameglia e Arcola) e le scuole liguri, per un totale di 70.000 abitanti di cui 20.000 residenti in aree a rischio e 8.000 ragazzi. 

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