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La storia della Cappella di N.S. dell'Aiuto a Fegino

Una piccola cappella, costruita all'inizio del 1700 per venerare Nostra Signora dell'Aiuto. La foto per la nostra rubrica "Ti ricordi di?" ci porta a Fegino, dove oggi esiste la parrocchia di Nostra Signora dell'Aiuto, costruita tra il 1915 e il 1919.
Ma torniamo indietro al 1708…
Il 9 agosto una donna, Maria Monticelli, trova vicino ad un lago formatosi nel torrente Polcevera, nel distretto della parrocchia di Fegino, un'immagine in marmo rappresentante la Madonna e, poiché tale immagine aveva bisogno di essere restaurata, l'avvolse in un sacco e, caricatala su una giumenta, la trasportò a Genova per farla ripulire da mani esperte.
Giunta a Genova, mentre si accingeva a scaricare dal basto della giumenta il prezioso carico, la donna non trovò più né il sacco né l'immagine della Vergine. La cosa addolorò non poco Maria Monticelli. Di quel modesto bassorilievo non si seppe più nulla per due anni e la pia donna non riuscì a spiegarsi il motivo di quella sparizione.
Trascorsi i due anni, un mattino, alzatasi di buon'ora per dare assetto ai suoi mulini, la Monticelli, aperta la porta di casa, trovava appoggiato al muro dell'ingresso di casa il sacco con l'immagine della Madonna. Superato il comprensibile momento di commozione, la donna fece costruire a proprie spese una piccola cappella nelle vicinanze del lago dove aveva rinvenuto il bassorilievo in marmo della Vergine per esporre alla venerazione dei fedeli quell'immagine che da allora viene invocata con il nome di Nostra Signora dell'Aiuto.
I discendenti di Maria Monticelli, nonostante oggettive difficoltà, continuarono a promuovere il culto della Madonna dell'Aiuto rimanendo i proprietari tanto dell'immagine quanto della cappella costruita a loro spese. E le offerte dei fedeli che diventavano sempre più abbondanti per le numerose grazie ottenute, vennero usate coscienziosamente per l'abbellimento e l'ampliamento della cappella. In seguito, con il beneplacito della competente autorità ecclesiastica ottennero di poter erigere un altare per la celebrazione di messe in suffragio delle anime del Purgatorio.
Nei secoli successivi lo straordinario rinvenimento, la zona della Val Polcevera conobbe - per l'incremento di industrie e commerci del primo Novecento - un notevole aumento nella popolazione, tale da determinare il desiderio di avere una propria chiesa poiché la distanza dalla Parrocchiale di Fegino, che abbracciava anche la zona di Trasta, rendeva difficile - specie nel periodo invernale - la frequenza sia per la messa festiva sia per la catechesi.
Per giungere alla costruzione della nuova chiesa venne costituito un apposito comitato promotore, presieduto dal prevosto di Fegino don Gerolamo Denegri.

(foto Salvatore Panetta - fonte del testo: Wikipedia)

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