Chiusura Siag OMC: lavoratori senza ammortizzatori sociali

Comune di Sant'Olcese

Un'altra azienda chiude i battenti, lasciando a casa venticinque lavoratori senza nemmeno gli ammortizzatori sociali. Stiamo parlando della Siag OMC srl di Sant'Olcese, una ditta specializzata in apparecchiature di teletrasmissione e nella produzione di sistemi di condizionamento per applicazioni militari e speciali. Tanto per capire la sua importanza basti sapere che nel corso degli anni ha ricevuto commesse anche dalla NATO.
Un fatturato da 13 milioni di euro all'anno, che però nel 2013 sono scesi a 800 mila euro. Non essendoci margini di ripresa è stato dichiarato il fallimento. Il tribunale fallimentare ha però sospeso la richiesta di cassa integrazione straordinaria, che dovrebbe portare i lavoratori verso la mobilità. In sintesi: 25 lavoratori si trovano senza stipendio da tre mesi.
Il Comune di Sant'Olcese si è adoperato in prima persona per cercare di trovare una soluzione, tutelando l'occupazione e magari salvando questa storica industria. Tanto più che sei dipendenti sono vicini alla pensione, quindi difficilmente potrebbero trovare un altro lavoro.
"In questi mesi il contatto con la Regione Liguria, in modo particolare con l’assessore regionale alle politiche del lavoro, Enrico Vesco e dei suoi uffici , è sempre stato vivo e concreto, e il ruolo assunto è stato significativo. -  ha dichiarato l'assessore Massimiliano Tovo, che assieme al sindaco Cassissa e alla vicesindaco Belli si è impegnato per trovare una soluzione. - Ho fatto appello in questi giorni ulteriormente alla Regione Liguria, perché possa garantire il suo ruolo di mediatore presso le sedi opportune e in particolare presso il Ministero Del Lavoro, affinché siano garantiti gli ammortizzatori sociali alle 25 persone licenziate. Ora occorre assicurare tutti gli strumenti possibili volti a garantire la cassa integrazione straordinaria, e la successiva mobilità, cercando nel medesimo tempo una possibile ricollocazione lavorativa.
Tra queste persone ci sono dipendenti prossimi all’età pensionabili (ad alcuni mancavano solo 4 anni) e ora dopo il licenziamento, considerando anche l’età avanzata il loro reinserimento in altri insediamenti lavorativi risulta estremamente difficile: non possiamo rischiare di avere famiglie senza reddito per 4 o 5 anni prima del raggiungimento della pensione. Su questo ulteriore e delicata realtà auspico a una convergenza delle parti interessate,al fine di attuare gli strumenti idonei. Ho chiesto alla Regione Liguria di farsi mediatore alla fine di garantire gli ammortizzatori sociali previsti per il caso e di tutelare i diritti di queste persone".























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A cura di Elisa Zanolli e Ottavio Traverso  -  Informativa sui cookie