Una mostra per ricordare la Resistenza delle donne |
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Comune di Campomorone

La mostra sarà visitabile fino al 29 marzo, dalle ore 15 alle ore 18, da lunedì a sabato e al mattino previa prenotazione. L’ingresso è gratuito.
L’esposizione nasce dalla volontà di parlare della Resistenza delle donne e del loro ruolo determinante, sottolineando ancora una volta che la Resistenza femminile è stata una Resistenza sofferta e taciuta. Più di centomila furono le donne direttamente coinvolte nell’epopea delle guerra di liberazione.
Di loro 4633 furono arrestate, torturate, condannate; 1890 deportate e 683 fucilate o cadute in combattimento.
Alle donne furono assegnate 19 medaglie d'oro al valore militare, di cui 15 alla memoria. Su di loro, in qualche modo, è caduto l’oblio. Questi limiti della memoria trovano origine in una concezione tutta maschile e tutta «armata» della lotta di Liberazione. Il ricordo della Resistenza al femminile è stato poi limitato dal silenzio di tante protagoniste di quegli anni duri. È arrivato il momento di metterein risalto le loro storie. Sono decine di migliaia le donne che hanno combattuto il nazifascismo affrontando arresti, violenze e deportazioni. Che sono uscite di casa per entrare nella Resistenza. Che vi hanno fatto ritorno, spesso dimenticate, a guerra finita. Esse non si affiancarono ai loro compagni soltanto con il ruolo di cura attribuito loro dalla memorialistica e dalla storiografia ufficiale, né si può più dire che siano rimaste ai margini della lotta di liberazione, perché ne furono protagoniste. L'importanza delle donne nella vita quotidiana e sociale aumentò durante la guerra: non solo fecero fronte ad un aggravamento delle già misere condizioni di vita, ma si assunsero l'incarico di manifestare con modi "estroversi" come le proteste di piazza, il dissenso contro il regime.
A Campomorone un donna che ha vissuto la Resistenza ed ha dato la vita per i valori nei quali credeva è stata Felicita “Alice” Noli, fucilata a Campomorone l'8 agosto 1944, Medaglia di Bronzo al valor militare alla memoria. Alice Noli nacque a Campomorone nel 1906, dall’età di 16 anni si impiegò a Pontedecimo presso la ditta Brambilla e nell'ultimo anno fu direttrice del ramo confezioni di borse. Fece attivissima propaganda per i partigiani, procurando aiuti di vario genere, e divenne attiva collaboratrice dei Gruppi di Difesa della Donna.
Nel gennaio 1944, la Noli entrò a far parte della III° Brigata Liguria svolgendo un'intensissima attività. Il 7 agosto '44 le brigate nere bussarono alla porta di casa di Alice, che fu portata in caserma. La donna si rifiutò di fornire ai tedeschi informazioni su dove fossero nascosti i partigiani e per questo venne picchiata violentemente. Verso l'una di notte fu caricata sul cofano di un camion. Lungo la strada per Isoverde il camion si fermò, fece scendere Alice ed altri sei arrestati. Dopo aver fucilato gli uomini, qualcuno disse "C'è anche la donna". Spinta al muro, le armi si abbassarono e la finirono. La sorella Rosita seguì l'amara vicenda, al buio, dal poggiolo.
A suo nome fu intestata una brigata femminile delle SAP cittadine, e Le vennero attribuite la croce al merito di guerra ed una medaglia garibaldina. Al termine della guerra, Le furono dedicate una via a Sampierdarena, l’asilo nido di Pontedecimo e la scuola media di Campomorone.
All’Amministrazione comunale di Campomorone i parenti donarono diversi documenti e foto della famiglia Noli, che vengono esposti in mostra insieme ai racconti dei familiari, ad alcuni effetti personali tra i quali un disco inciso con la voce registrata di Alice che canta una romanza di Schubert.
Non è facile sintetizzare chi fu Alice Noli. Era un’ antifascista, questo è certo. Ma Alice fu anche molto altro. Fu una partigiana, fu esempio di emancipazione e impegno per tante ragazze di quegli anni, una ragazza che amava la vita e le persone della sua famiglia, il suo lavoro, il canto e la pittura. Ciò che abbiamo conservato di lei, restituisce l’affresco di una giovinezza vissuta con pienezza e consapevolezza, senza risparmio di sé e dei suoi affetti. “Ci siamo trovati tra le mani molto materiale e aneddoti che riguardano la vita di questa donna straordinaria, - spiega Paola Alpa, responsabile Politiche Culturali del Comune di Campomorone e curatrice della mostra - con l’aiuto e la sollecitazione dei familiari che hanno raccolto e catalogato tutti i suoi ricordi. E sorprendentemente si riesce a ricostruire la vita di Alice. E così la mostra non si presenta come una ricostruzione celebrativa e neppure come un saggio ma come un racconto di vita, dove i testimoni emergono dalle pagine, co-protagonisti di un quadro che parlando di questa donna rende più nitidi e vividi i contorni dell'esperienza del nostro territorio”
La mostra è stata organizzata in collaborazione con l’ANPI Provinciale di Genova e con il patrocinio del Ufficio Consigliera Parità della Regione Liguria.
All’inaugurazione saranno presenti Valeria Maione, Consigliera Parità Regione Liguria e Massimo Bisca, Presidente ANPI Provinciale di Genova.
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