Sedicesima edizione di Obiettivo sul Mondo |
eventi

27 Febbraio ore 21
COME UN VASCELLO NEL DESERTO (Algeria- la scalata della cresta nord dell' Oudane)
di Cristina Andrei, Walter Savio, Marco Schenone - Realizzazione di Silvano Vergoli
Il programma illustra l’ascensione di Marco,Valter e Cristina della Cresta Nord dell’Oudane, una montagna di 2400 metri isolata nel deserto algerino, proprio come un grande vascello spiaggiato, e dell’avventuroso viaggio nel Sahara che ha portato il terzetto a condividere la vita spartana dei tuareg. Al centro il diario fotografico di una delle scalate più impegnative della terra, non solo per le forti difficoltà tecniche, ma ancor più per il totale isolamento, il clima torrido, l’impossibilità di ogni aiuto esterno che hanno accompagnato questa arrampicata che ha uno sviluppo di quasi mille metri. La serata è dedicata al grande protagonista dell’impresa,Valter Savio, reduce da un gravissimo incidente e che sta lottando ogni giorno per scoprire la sua nuova vita.
Valter Savio: Alpinista fortissimo, che, in oltre quarant’anni di attività ha scalato pareti e montagne in tutto il mondo: dall’esplorazione del finalese con alle prime vie di misto estremo sulle Apuane, fino alle muraglie vertiginose che si elevano dai deserti della Giordania, dell’Algeria e del Marocco. E’ stato tra i primi italiani a frequentare le pareti del Delfinato facendole conoscere e apprezzare a tantissimi scalatori.
Cristina Andrei: E’ una delle rare scalatrici liguri in grado di superare forti difficoltà in arrampicata libera autoproteggendosi, esercizio che le permette di salire itinerari estremi anche senza la presenza di chiodi fissi.
Ha scalato molte tra le più difficili vie della terra.
Marco Schenon: Accademico del CAI. Oltre 1500 salite in tutto il mondo anche aprendo nuove vie o realizzandole in invernale. Alpinista dall’eta’ di 16 anni realizza a 22 la salita del Pilone Centrale del Monte Bianco. Da anni si dedica ai viaggi sclando per tutti gli angoli della terra.
5 Marzo ore 21 (attenzione è GIOVEDI')
K2 2014 - DIAMOND JUBILEE ( scalata al K2 nel 60º anniversario della prima ascensione )
di Giuseppe Pompili
Una serata che, come e’ da sempre nello stile di questo grande alpinista e documentarista, non si ferma sull’obiettivo meramente sportivo del viaggio avvenuto nel nord del Pakistan per arrivare a Skardu, in Baltistan, cittadina crocevia delle antiche vie carovaniere verso il Sinkiang attraverso i ghiacciai del Baltoro e del Biafo-Hispar. Da qui inizia il trek che attraverso le gole di Braldo porta alla base del K2 o Chogori, Grande Montagna o “montagna degli italiani”, salita per la prima volta nel 1954 da Lino Lacedelli ed Achille Compagnoni. Giuseppe e’ giunto in vetta il 26 Luglio del 2014, con la grande soddisfazione di essere stato il piu vecchio alpinista italiano a realizzarla e senza uso di ossigeno.
Giuseppe Pompili, bolognese, classe 1963, ingegnere. Alpinista, documentarista, fotografo, scialpinista, arrampica e corre a piedi. Collabora con “Vivere la Montagna”. Il terzo italiano, dopo R. Messner e A. Magliano, ad aver salito le Seven Summits, le più alte vette di ciascun continente. Ha organizzato e partecipato a viaggi e spedizioni in tutti i continenti: dalle Ande al Karakorum, dall'Africa all'Himalaya, (8 tentativi ai 14 “8000” di cui 4 vittoriosi). Tra le principali realizzazioni alpinistiche ha effettuato la traversata con slitta e sci dell’ultimo grado di latitudine fino al Polo nord geografico nel 1997, la salita dell’Everest da solo lungo la cresta nord-est nel 2004 e quella al K2 nel 2014. Ha inoltre visitato un centinaio di paesi in giro per il mondo. Il suo bellisssimo sito e’ www.paesieimmagini.it .
13 Marzo ore 21
SABBIA, SALE, SPINE (un viaggio in bici nelle regioni andine del N-O dell'Argentina )
di Marco Berta e Grazia Franzoni
L'Argentina del nord ovest, con le sue province di Salta e Jujuy, offre al viaggiatore in bicicletta un ambiente spettacolare. Le strade, in parte sterrate in parte asfaltate, si snodano attraverso valli, colli, altopiani di alta quota circondati da montagne che sfoggiano rocce multicolori.
I villaggi hanno una caratteristica impronta coloniale ma la popolazione risente fortemente della componente indigena. Intorno ai 3500 metri di quota si incontrano numerosi "salares", laghi salati, residui di antichi laghi ora perfettamente ciclabili! Attraversiamo Salinas Grandes, un salar ancora utilizzato per attività estrattive, per chiudere un anello di oltre 500 km da Salta a Jujuy attraverso la Quebrada de Humahuaca e San Antonio de los Cobres.
Un altro anello, sempre intorno ai 500 km, ci porta a conoscere le valli Calchaquies, famose per i vigneti che crescono a quote elevate e producono vini di alta qualità. Qui il clima è più mite e il paesaggio più verde, anche se il vero dominatore del paesaggio è il "cardon", il cactus gigante che dà il nome a un parco nazionale di grande interesse paesaggistico.
Marco e Grazia sono viaggiatori che da oltre vent’anni non rinunciano alla bicicletta, sempre alla ricerca di luoghi poco conosciuti, da scoprire al ritmo lento della pedalata, in completa autonomia. Attenti, oltre al viaggio in se stesso, alle note sugli aspetti culturali, ambientali, storici del paese. Sono accompagnatori cicloescursionistici ed istruttori nazionali di alpinismo e sci-alpinismo del C.A.I.
20 Marzo ore 21
VIAGGIARE IN MULTIVISIONE ( lo spettacolo del mondo per immagini, musica, emozioni )
di Roberto Tibaldi
Una serata con uno dei grandi maestri della multivisione che ci presenta otto lavori da sette destinazioni integrate da uno dedicato alla scultura. Da New York, continua moltiplicazione visiva in movimento fotografata nel cuore pulsante della Broadway, alla silenziosa Tunisia, dagli uccelli e dai predatori dei fiumi Chobe e Zambesi all’altopiano del Colorado dove la luce e’assoluta protagonista nel disegno dei paesaggi. Dai volti e dagli sguardi della gente rumena, all’approdo in Antartide, per terminare con una carrellata di paesaggi affascinanti che testimoniano quanto l’uomo abbia bisogno di spazi aperti, di liberta’, e la sua tensione al cielo, all’infinito.
In chiusura un lavoro che vuole miscelare le sensazioni che comunicano i volti delle sculture con le fotografie scattate da Roberto in ogni parte del mondo.
Roberto Tibaldi, classe 1959, appassionato di natura, montagna, musica e fotografia di cui e’ stimato professionista. Riesce a fondere tutti i suoi interessi nella multivisione. E’ presidente della A.I.D.A.M.A. www.aidama.it. Il suo sito www.immaginare.it .
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